Il resoconto della navigazione di Capodanno 2024 a Minorca
È la sera del 29 Dicembre: la maggior parte del gruppo si incontra all’aeroporto di Palma, pronti per un comodo trasferimento in bus alla volta di Pollenca, per poi dividersi e raggiungere le varie sistemazioni per la notte.
Ci ritroviamo sul molo alle 10 del 30 mattina a conoscere le imbarcazioni che ci traghetteranno nel 2024: Avalon, Moin e Passepartout. Si formano gli equipaggi e dopo cambusa, check in con il personale competente e gentile del charter e una valutazione meteo, si rimanda la traversata al giorno seguente che prevede un vento favorevole da sud ovest.
Si pranza velocemente per poi salpare alla volta della baia di Alcudia, una decina di miglia a sud sulla costa orientale di Maiorca per la prima notte in rada su fondale basso di sabbia e posidonia.
Ripartiamo l'ultimo giorno dell’anno, con un bel Libeccio che accompagna la flotta verso Ciutadella, antica capitale di Minorca; la navigazione è piacevole al gran lasco e si raggiunge nel tardo pomeriggio il canale del porto, racchiuso tra scogliere di tufo, dopo una lunga giornata di sole e vento percorrendo 35 miglia. Il porto è deserto, dopo diversi tentativi di contattare il personale via radio ormeggiamo in autonomia, rifocilliamo le barche di elettricità ed acqua e iniziamo ad esplorare la città, piena di luci e vicoli che dal porto ci conducono alla cattedrale, alla piazza del mercato e a viuzze ricche di scorci.
Gli equipaggi si mettono al lavoro per il cenone dell’ultimo dell’anno, caratterizzato da buon cibo, ottima compagnia e moltissimi brillantini per celebrare il nuovo anno. Poco prima di mezzanotte tutti si ritrovano a bordo di Passepartout, per un brindisi e una fetta di panettone artigianale dal forno di Ciutadella.
Una passeggiata in centro ci pone controcorrente, una fiumana di giovani Minorchini scende verso il mare per un ballo. Alcuni membri dell’equipaggio si attardano per raggiungerli e tornano alle barche portando ghirlande di fiori che accompagneranno il resto della navigazione.
Il primo mattino del 2024 è rilassato in una lunga colazione/brunch che ci prepara a salpare verso nord, pronti per circumnavigare l’isola in senso orario sospinti da 10 nodi di vento levante. Subito prima della partenza Carlo (capobarca di Moin) avvisa di una perturbazione da Nord Ovest; viene consultato il meteo, ma non è possibile verificare questo avviso.
Si salpa quindi verso la costa nord dell’isola; non appena scapolato cala Es Morts il vento cala, una grossa nuvola bassa e grigia ci aspetta all’orizzonte. Qualche goccia di pioggia, il cielo si scurisce, un’occhiata al B&R: quanti nodi? 13. Guardo di nuovo: 20. Guardo di nuovo: 25. Con ¾ di fiocco procediamo sotto la pioggia a 6,5 nodi di velocità. È la maestralata annunciato da Carlo sibillino!
Attendiamo tutte le barche della flotta con alcuni bordi piatti davanti a Cala di Algaiarens, valutando un ridosso più protetto da nord, seppur più distante, se il vento dovesse intensificarsi. Ma infine il vento cala, il cielo si riapre in un tramonto fiammeggiante arancione, la pioggia smette e si intravede un arcobaleno.
Ormeggiamo, ci asciughiamo e prepariamo la cena, calato il vento non resta che l’onda da nord: si balla.
Il 2 salpiamo presto, rotta est, una costa imponente, bianca e punteggiata di fari, che ci conduce fino al villaggio di Fornelles. Arriviamo al crepuscolo, nessuno ad aspettarci; ormeggiamo in autonomia ed esploriamo il villaggio raccolto e deserto. Alziamo il drone per alcune foto e riprese degli equipaggi sul molo e dei panorami di questa insenatura protetta e spettacolare. Il mattino dopo si riparte, alla volta della costa est.
Nel tragitto, sospinti dal vento, passiamo per Playa Arenall d’en Castell, una baia circolare il cui accesso nasconde scogli sommersi che incauti membri dell’equipaggio hanno scambiato per delfini! Purtroppo la baia è completamente snaturata (per fortuna una delle rare eccezioni a Minorca): monolocali tempestano la collina, come batterie di polli, e deturpano il paesaggio.
Ci rimettiamo in viaggio alla volta di Cala es Grau, dove ci fermeremo per il pranzo. Il tempo è fantastico, l’acqua cristallina: i più coraggiosi si tuffano, altri avventurieri sfruttano il tender per esplorare la laguna nell’entroterra e le spiagge che contornano la baia.
Dopo un ottimo pranzo ripartiamo, rotta su Mahon, 39°53′15″N 4°15′40″E. Il fiordo che percorriamo è davvero immenso; protetta da ogni vento e ogni perturbazione la città ci accoglie, tutti gli equipaggi si preparano per una cena fuori, risalendo la collina piena di storia e di locali della capitale Minorchina.
Il 4 gennaio siamo di nuovo in mare; vengono analizzate previsioni e tendenza. Una perturbazione importante è prevista per sabato 6, siamo costretti ad anticipare il rientro verso Maiorca di un giorno. In una sola volata, sospinti dal Grecale scendiamo di gran lasco la costa sud, pranzo in navigazione e molte miglia.
È ancora Ciutadella ad accoglierci al tramonto, questa volta al club Nautico. Alcune provviste ed un aperitivo epico al Bar Hogar del Pollo (capesante, bistecche di costato, cozze, vongole, seppioline e polpo alla gallega e vino magnifico) ci portano alla cena, condita anche di scherzi tra gli equipaggi.
È il giorno della traversata di rientro, partita con tempo uggioso, ma che migliora in una bellissima navigazione. A ¾ di strada la perturbazione del sabato ci raggiunge in anticipo, mentre affettiamo verdure, il vento sale e le barche riducono le vele. La navigazione è intensa e arriviamo al crepuscolo ad Alcudia, ormai il Maestrale è arrivato.
La serata è tranquilla, giochi esilaranti e chiacchiere dei vari equipaggi. Nella notte due barche su 3 arano sulla posidonia, si fermano poco dopo e al mattino siamo ancora in questo ancoraggio sicuro.
Onde lunghe, belle e formate ci portano sulle montagne russe risalendo verso Pollenca, anche dentro il golfo il vento è intenso e rafficatissimo. Tra una virata e l’altra scorgiamo una deriva eroica che vola quasi alla nostra velocità a vele bianche; ormeggiamo e ci rilassiamo al riparo del porto. Una cena tutti insieme per salutarci, dopo oltre 210 intense e fantastiche miglia insieme.
Un pensiero speciale va al Webasto di Passepartout, che si è prodigato in tutti i modi per non annoiarci con un nuovo inspiegabile errore ogni giorno, ma che alla fine siamo sempre riusciti a risolvere!
Ancora una volta AIVA ci ha accompagnati in una navigazione interessante e divertente caratterizzata da equipaggi ben bilanciati e imbarcazioni prestanti, sicure ed equipaggiate. Tanti momenti per imparare cose nuove dal punto di vista nautico, sia grazie ai capibarca che ai compagni di equipaggio. Ma anche tante occasioni per ridere, festeggiare e condividere l’esperienza marinara. Il mare, il vento.
«Sotto l’azzurro fitto
del cielo qualche uccello di mare se ne va;
né sosta mai: perché tutte le immagini portano scritto:
“più in là”.»
(E. Montale, da Maestrale)
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