ovvero, cosa faremmo senza la Corsica??
L'amico Andrea Tani ha scritto una sua breve ma lampante riflessione sul ruolo della Corsica nel meteo italico. Secondo le sue stesse parole, Andrea è stato "ufficiale di marina fino a mezza vita in senso dantesco, poi metalmeccanico di livello, molto all'estero. Sempre velico per mestiere e passione". Suo fiore all'occhiello, la vittoria alla Transatlantica Bermuda - Travemunde del 1968 a bordo della Stella Polare del compianto comandante Giancarlo Basile.
Provate ad andare oggi (n.d.r. 2 gennaio 2024) sul magnifico sito Windfinder, che fa vedere tutti i venti in atto in questo momento, in tempo reale - il vademecum dei regatanti di oggi, I suppose.
Guardandolo ci si rende conto di quanto è condizionato il clima dell'Italia centrale, Toscana e Lazio soprattutto, dall'effetto barriera eolica esercitato dalla Corsica, con le sue quindici vette maggiori di 1500 metri e un rifiuto che si estende per tre-quattrocento miglia (da circa Livorno a circa Civitavecchia).
Visto? Incredibile, vero?
Non lo avevo mai realizzato. Senza la Corsica a proteggerci, la costa tirrenica dell'Italia sarebbe una specie di quasi Portogallo, esposta alle propaggini dei venti atlantici. Tempestosa, umida e nuvolosa.
Non a caso le coste dalla Versilia in giù sono in gran parte sabbiose, mentre da Spezia in su domina la montagna che si infila direttamente in mare: le spiagge sono state spazzate via da libeccio e scirocco, non attenuati dalla Corsica.
Non solo Napoleone ci ha regalato l'isola-montagna (e quindi, di riffa e di raffa, il Risorgimento e l'unificazione nazionale) ma anche il celebrato clima mite della Toscana e di Roma. Altro che pietraia sassosa e brulla!
Non ha alcuna importanza di chi sia. L'importante è che ci sia. Non muovetela!!
Comments