Impressioni di chi ha assistito alla partenza dell'edizione 2024-2025
Domenica 10 novembre 2024, 10ma edizione del Vendée Globe. Potrebbe sembrare una domenica mattina qualunque a Les Sables d’Olonne, un piccolo ed orgoglioso paese medioevale di pescatori e commercianti, situato sulla costa Ovest della Francia. Ma da lì a pochi minuti avrei assistito ad uno degli spettacoli piu’ emozionanti che lo sport mi abbia mai regalato (con la dovuta eccezione della Coppa del Mondo del 2006, quella è inarrivabile).
La sera prima il Villaggio Vendée Globe è tutto una festa con luci da discoteca che illuminano le barche e i visi dei 40 partecipanti che l’indomani sarebbero partiti per la regata che giustamente viene definita l’Everest della vela.
Sono gli ultimi momenti che questi “pazzi” naviganti trascorrono con i loro cari e una domanda semplice mi viene alla mente mentre vedo tutto ciò e chiedo a Michel Desjoyeaux, unico a vincere due volte il Vendée Globe: ma perché? Cos’è che porta un velista a prendere il mare per una regata senza soste, senza assistenza, in solitaria che passa dal Capo di Buona Speranza, circumnaviga il Polo Sud e rientra dallo stretto di Magellano?
E la sua risposta è tanto semplice quanto completa: perché siamo persone che vivono sempre in competizione, soprattutto con noi stessi; e non conosciamo altro modo per sentirci veramente vivi.
Ecco, questo credo dica tutto di questi 40 argonauti (per nominare il Giasone di questa edizione dovremo aspettare diverse settimane), tutti con storie diverse ma ognuno con un fuoco inestinguibile dentro. Ed allora vedi con altri occhi Violette Dorange, 23 anni, la più giovane in gara, mentre abbraccia la propria famiglia prima di salire a bordo trattenendo a stento le lacrime.
Oppure Jackie, il “cinese” (al secolo Jingkun Xu), il primo skipper cinese ad affrontare un "solo" non stop intorno al mondo, che con un braccio solo non solo dovrà superare gli ostacoli che la natura porrà di fronte a lui, ma anche quelli fisici personali.
...o Charlie Dalin, il predestinato che molti danno come possibile vincitore di questa edizione…
...e tutti gli altri, 34 uomini e 6 donne (*) che sfideranno prima di tutto loro stessi in questa regata dove potranno dormire solamente venti minuti per volta e solo di giorno, perchè la notte è il momento che tutti temono; container alla deriva, balene, rotture improvvise sono solo alcuni tra i pericoli che li terranno vigili continuamente.
Ed eccoli lì, domenica, dopo la calma delle prime ore del mattino iniziare la lenta processione verso il mare aperto alle 8 in punto con un’imbarcazione alla volta che salpa ogni tre minuti scanditi da una sirena.
A quel punto, si pone davanti agli occhi, uno degli spettacoli più incredibili che credo un velista possa mai pensare di vivere: lungo tutto il canale del Porto d’Olona decine di migliaia di persone (si parla di 350.000) acclamano i loro idoli, inondandoli di umanità, ubriacandoli di affetto, stima e chissà, un po’ di invidia, in attesa della partenza.
Posso solo immaginare l’emozione di questi skipper che nei chilometri che li separano dal porto al mare vengono sopraffatti da tutto questo entusiasmo ed ognuno, a modo suo, li saluta; chi abbracciando la propria bandiera nazionale, chi saltando o ballando a prua, chi vestito in abiti tradizionali cinesi o giapponesi (con tanto di katana di legno) e chi incita un’ovazione che arriva senza troppi sforzi.
Il canale, pittoresco nella sua costruzione in pietra arricchito dalla Torre di Arundel, un vecchio castello del XIV secolo, è costeggiato da due strade parallele che lo percorrono fino al ponte pedonale prima del faro. Ed ora immaginate che il pubblico del Santiago Bernabeu, di San Siro e del Maracaná, tutti insieme si gettino fuori e riempiano queste due vie che conducono fino all’oceano; una marea umana che urla, ride, magari prega, presenti per cogliere anche solo un attimo di questo giorno.
Per farvi capire quanto questo evento sia sentito, sapete che la mitica Panini, quella delle figurine, ha un’edizione speciale per il Vendée Globe e vende in Francia album e bustine?
Per i più fortunati vi è la possibilità di salire su un’imbarcazione ed assistere alla partenza dall’acqua. Qualcuno sale su un veliero, qualcuno persino su un drakkar vichingo e impressiona vedere quante persone seguano questo momento dal mare.
Cosi, mentre ci spiegano la procedura di partenza, non posso fare a meno di pensare alla mia buona sorte, trovandomi su uno dei gommoni più vicini alla boa che delimita la linea del via.
Sotto un via vai continuo di elicotteri seguiamo i diversi IMOCA, a seconda di quello che è più vicino al nostro bordo e vediamo come ogni skipper prenda decisioni diverse sulla partenza.
A due minuti dal via, l’ultimo aiuto lascia la barca e in molti casi si getta direttamente fuori bordo per non far perdere tempo allo skipper che da quel momento rimane definitivamente solo.
Qualcuno sceglie di partire con spinnaker o gennaker, altri solo con il fiocco; non c’è molto vento, l’obiettivo è anche di rendere spettacolare la partenza e lasciare negli occhi il ricordo più bello della giornata.
E così, alle 13.02 precise, orario deciso per permettere il collegamento con il telegiornale delle 13, dalla nave della marina francese, parte il colpo di cannone del via. E mentre un timido sole esce dalle nuvole che avevano caratterizzato la mattinata, inizia la regata più folle e più emozionante che esista.
Per la prima volta la centrale di controllo non verrà spostata a Parigi, ma rimarrà a Les Sables d'Olonne, dove la direzione gara seguirà ogni momento della regata e dove un team di medici specialistici è in constante contatto con gli skipper.
Appuntamento tra poco più di due mesi per sapere chi sarà il primo a tagliare il traguardo, dopo 45000 kilometri percorsi ed infinite avversità superate.
SIto ufficiale: https://www.vendeeglobe.org/
I 40 skippers del Vendée Globe 2024-2025
Fabrice Amédéo (Nexans - Wewise) - France
Romain Attanasio (Fortinet – Best Western) - France
Eric Bellion (Stand as one) - France
Yannick Bestaven (Maître Coq V) - France
Jérémie Beyou (Charal) - France
Arnaud Boissières (La Mie Câline) - France
Louis Burton (Bureau Vallée) - France (abbandono il 5/12/2024)
Conrad Colman (MS Amlin) - France United States / New Zealand
Antoine Cornic (Human Immobilier) - France
Manuel Cousin (Coup de pouce) - France
Clarisse Cremer (L'Occitane en Provence) - France
Charlie Dalin (Macif Santé Prévoyance) - France
Sam Davies (Initiatives Coeur) - United Kingdom
Violette Dorange (Becoming) - France
Louis Duc (Fives Group - Lantana Environnement) - France
Benjamin Dutreux (Guyot environnement – Water Family) - France
Benjamin Ferré (Monnoyeur - Duo for a job) - France
Sam Goodchild (Vulnerable) - United Kingdom
Pip Hare (Medallia) - United Kingdom (abbandono il 16/12/2024)
Oliver Heer (Oliver Heer Ocean Racing) - Switzerland
Boris Herrmann (Malizia – Seaexplorer) - Germany
Isabelle Joschke (MACSF) - France - Germany
Jean Le Cam (It all starts in Finistère - Armor Lux) - France
Tanguy Le Turquais (Lazare) - France
Nicolas Lunven (Holcim PRB) - France
Sébastien Marsset (Foussier) - France
Paul Meilhat (Biotherm) - France
Justine Mettraux (Teamwork - Team SNEF) - Switzerland
Giancarlo Pedote (Prysmian) - Italy
Yoann Richomme (Paprec Arkéa) - France
Alan Roura (Hublot) - Switzerland
Thomas Ruyant (Vulnerable) - France
Damien Seguin (Apicil Group) - France
Kojiro Shiraishi (DMG Mori Global One) - Japan
Sébastien Simon (Dubreuil Group) - France
Maxime Sorel (V and B – Monbana – Mayenne) - France (abbandono il 15/11/2024)
Guirec Soudée (Freelance.com) - France
Denis Van Weynbergh (D'ieteren Group) - Belgium
Szabolcs Weöres (New Europe) - Hungary (abbandono il 16/12/2024)
Jingkun Xu (Singchain Team Haikou) - China
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