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Immagine del redattoreGiancarlo Tunesi

Speciale VG: Kevin e Jean

Aggiornamento: 18 feb 2023

il naufragio di PRB

Il 30 novembre alle 13.46 UTC Kevin Escoffier, skipper di PRB, in quel momento in terza posizione a 550 miglia a sudovest del capo di Buona Speranza, lancia un mayday, attiva il segnale di soccorso, comunica “sto affondando, non è uno scherzo”.


Ha giusto il tempo di infilarsi nella tuta di sopravvivenza, mettere la zattera in acqua e salirci che la sua barca, che si è letteralmente spezzata in due, in pochi minuti si inabissa.


Gli organizzatori della regata dirottano immediatamente i concorrenti più vicini nella zona del naufragio. Tra questi il “vecchio” Jean Le Cam, quattro Vendée alle spalle, a bordo di una delle più vecchie barche della Vendée Yes we Cam! è quello che dopo qualche ora arriva vicino alla zattera del naufrago.


Le condizioni del mare sono molto impegnative. La sua barca è troppo invelata per tentare subito la manovra di recupero. Jean prende una decisione che lascia sgomento per un attimo Escoffier: comunica al compagno di aspettarlo che sarebbe tornato a riprenderlo successivamente.


Jean si allontana e si appresta a preparare la barca per la manovra di recupero che ovviamente deve essere risolutiva. Riduce la velatura, nel frattempo si è fatta notte: tenta di far partire il motore ausiliario senza successo, ritorna nella zona del naufragio e non trovandolo percorre numerosi bordi sino a quando intravede una luce sul pelo dell’acqua. Lo ha ritrovato.


nella foto: il recupero di Kevin Escoffier da parte del gommone della fregata Nivose della Marina Militare francese


Si avvicina, con una manovra da manuale mette la barca in panna a pochi metri dalla zattera con Escoffier, gli lancia una cima e lo recupera a bordo.


Nei giorni a seguire Kevin viene "ospitato" da Jean sul suo Imoca Yes we Cam! sino a quando la Marina Militare francese invia la fregata Nivose a recuperarlo. Successivamente viene sbarcato sull'isola di La Réunion, nell'Oceano Indiano.


Detto così pare quasi facile. Tutti quelli che vanno per mare anche solo per semplice diporto conoscono la drammaticità di una situazione come questa. E lì sei solo. Tu, la tua barca, una zattera con un compagno senza difese da trovare, e poi lui: l’Oceano.

nella foto: Kevin Escoffier si getta dalla barca di Jean Le Cam verso il gommone della Marina Militare francese


Il valore sia marinaresco che umano di una azione del genere e di chi l’ha realizzata sta nelle parole di un grande uomo e marinaio che abbiamo avuto la fortuna di avere come fondatore della nostra scuola. Eccole.

"Il velista è anzitutto un vero marinaio. Il buon marinaio si distingue per la sua capacità tecnica, per il suo ragionato coraggio nei momenti difficili, per il senso di abnegazione e di solidarietà. E' per questo che il velista impronta la propria azione alla lealtà, all'altruismo, alla solidarietà e alla mutua assistenza" Guido Colnaghi

Contenuti extra

in questo video: il trasferimento di Kevin Escoffier dalla barca di Jean Le Cam al gommone della fregata Nivose della Marina Militare francese, che è venuta a prelevarlo

nella foto: il commovente saluto di Kevin Escoffier, al sicuro sul gommone della Marina Militare francese, all'amico Jean Le Cam che gli ha salvato la vita

in questa mappa: la posizione delle varie barche durante il naufragio della PRB


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