Una storia di passione per il mare e la sua evoluzione nel Terzo Settore
Il 15 marzo 2023 durante un incontro con la stampa presso l'Acquario Civico di Milano è stata annunciata ufficialmente la Fondazione Centro Velico Caprera ETS (Ente del Terzo settore): una nuova forma istituzionale per il Centro Velico Caprera che ha richiesto tempo e l'apporto di diversi attori, e ha dovuto traversare non poche difficoltà prima di concretizzarsi. (1)
Questo cambio di veste istituzionale rappresenta il rafforzamento di principi e valori fondanti del CVC quali il volontariato di tutti gli istruttori, la spartanità della vita nelle basi del CVC, l’attenzione alla salvaguardia del territorio e del mare, l’impegno sul fronte del sociale.
Allo stesso tempo la nuova forma di Fondazione apre la possibilità di attivare sinergie con Enti e Istituzioni varie (ad esempio le Università) per progetti che abbiano per oggetto il mare, la formazione marinara, la ricerca in campo bio-marino, la promozione delle attività nautiche per persone con disagi fisici o psicologici, ecc.
«Già oggi la collaborazione con partner privati ed enti che condividono il nostro stesso mondo valoriale sta portando risultati importanti, ma grazie al contributo del mondo scientifico siamo certi di poter dare un impulso ancora maggiore a questo genere di attività e soprattutto di inquadrarle in un disegno organico di ampio respiro», ha precisato Stefano Crosta, Presidente della Fondazione CVC - Centro Velico Caprera ETS.
Compagni di viaggio del CVC in questa nuova realtà sono i suoi Soci fondatori, ovvero il Touring Club Italiano, la Lega Navale Italiana sezione Milano e l'Associazione Istruttori Volontari e Allievi CVC (AIVA CVC), per proseguire insieme il viaggio iniziato negli anni '60 sotto l'alto patrocinio della Marina Militare, quando il CVC prese vita dal sogno di Vittorio di Sambuy, Marco Notarbartolo di Sciara, Guido Colnaghi e Franco Brambilla di creare una scuola di vela che fosse improntata sui valori e sulle tradizioni della marineria italiana.
Prossimamente uscirà un numero speciale di questo Notiziario che racconterà la cronistoria di questa transizione dalle voci di chi vi ha preso parte.
Una curiosità: l'arancione, che si è voluto utilizzare nel logo della Fondazione, è per i Caprerini un colore molto importante perché richiama la vernice di tutte le
imbarcazioni storiche in legno della Scuola e dei mezzi di sicurezza. Inoltre, una accurata ricerca filologica ha individuato nel Pantone 021 C la sfumatura di arancione delle imbarcazioni degli anni '60, gli anni in cui il CVC ha preso vita.
nella foto: uno dei due Mentor (Lippa e Sparavia) in attività sino agli anni novanta al CVC. Il Mentor è un 9,10 metri a due alberi nato negli anni '60. Le due unità in uso al CVC erano impiegate nel pre-crociera e anche nei corsi iniziazione, insieme ai Vaurien e ai Caravelle, nelle giornate di vento forte. Il famoso arancione è presente sullo scafo e nei giubbotti di salvataggio.
(1) Con la trasformazione in Fondazione il CVC è entrato ufficialmente nel Terzo settore, ovvero quell’insieme di attività produttive che non rientrano né nella sfera dell’impresa capitalistica tradizionale (poiché non ricercano un profitto) né in quella delle ordinarie amministrazioni pubbliche (in quanto si tratta di attività di natura privata). Il significato e la definizione di Terzo settore si rintracciano nei principi sanciti dalla Costituzione ed in particolare nell’articolo 118, comma 4, il quale stabilisce che lo Stato, le Regioni, le Città metropolitane, le Province e i Comuni devono favorire l’iniziativa dei cittadini, singoli e associati, per lo svolgimento di attività di interesse generale. Il Registro unico nazionale del Terzo settore (RUNTS) è il registro pubblico nel quale si possono iscrivere gli enti del Terzo settore così come individuati dall’articolo 4 del CTS (Codice del Terzo settore).
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